A proposito della Mostra Anime di Materia-la Libia di Ali WakWak - Questa mostra non va vista, va sentita.
Colui che la percorre dovrà farsi carico di ciò che le sue emozioni gli diranno, senza giudicare gli eventi o sé stesso, ma risvegliando quella parte addormentata che il mondo “moderno” etichetta come emozione soggettiva.
Questo è il compito principale dell’arte, la funzione prima: sentire senza pensare, stupirsi senza conoscere. Si parla di guerra, di materia, di trasformazione, di temi belli e brutti dove tutti – in questo mondo globale – si devono sentire coinvolti. L’invito è di “usare” questo percorso senza i filtri del mondo che sta al di fuori di questo spazio – niente linguaggi alti o interpretazioni colte. Qui, il rapporto tra colui che crea e colui che osserva è reso intimamente stretto, appositamente voluto per rafforzare quel sentimento profondo, vero, che ogni essere umano possiede ma a volte dimentica. E’ un sentimento nobile, sospeso, impossibile da definire perché ognuno ne darebbe una propria interpretazione. Lasciamolo quindi in quel mondo invisibile che anima la vita, e che rende ogni forma d’arte viva perché legata da un filo sottile afferrabile solo da colui che guarda col cuore. |
Con il Maestro Ennio Morricone |